Con il Medio Regno cominciano a diffondersi innumerevoli culti religiosi. Fra le divinità maggiori si elencano: Amon In origine era il dio locale delle tribù della zona di Tebe. Quando poi i principi di Tebe si impadronirono del trono d'Egitto divenne la suprema divinità del pantheon, assimilandosi al dio solare Ra sotto il nome di Amon-Ra. Il più grande tempio di Amon era quello di Karnak. I suoi sacerdoti rivaleggiarono in potenza con il faraone. A lui erano consacrati l’oca (secondo il mito infatti il sole nascerebbe da un uovo primordiale) e l’ariete dalle corna ricurve. Venne raffigurato in forme umane, come sovrano, con due alte piume sul capo, e talvolta con testa d'ariete. Anubi È il dio che aveva imbalsamato Osiride e presiedeva alla mummificazione. Patrono degli imbalsamatori e "signore delle necropoli". Nell'oltretomba presiedeva alle cerimonie funebri. Il centro del suo culto era a Cinopoli, ma veniva largamente venerato anche altrove. Il suo nome è traducibile in "sciacallo"; era infatti rappresentato sotto forma di sciacallo o di cane nero, spesso accovacciato su un modello di cappella funeraria o su un naos, con una fascia rossa attorno al collo e un flagello tra le zampe posteriori. Talvolta era rappresentato anche in forma umana con testa di cane, "croce ankh" in una mano e scettro nell’altra. Anuket La dea della cateratta di Syene, appartenente alla triade di Assuan. Donna con la testa cinta di piume multicolori. Api Nome dei tori sacri di Menfi, dal manto nero e triangolo bianco sulla testa, e con avvoltoio ad ali spiegate sul dorso. Venerati nell’antico Egitto, furono assimilati al sole ed erano raffigurati con il disco solare tra le corna. In età tolemaica furono sacri a Serapide; imbalsamati, venivano sepolti nel Serapeo di Menfi. Aton Il disco solare divinizzato, dispensatore di vita. Con una riforma religiosa il faraone Amenofi IV Akhenaton della XVIII dinastia lo dichiarò unica divinità. Divenne il simbolo principale del monoteismo solare e fu considerato come la potenza universale che dispensava luce, calore e vita al genere umano. Le raffigurazioni mostrano il dio come un disco, dal quale discendono alcuni raggi terminanti con piccole mani, che offrono al faraone e alla moglie il simbolo della vita. Bastet Dea di Bubastis, divinità della gioia, dell’amore e della prolificità femminile. È rappresentata come gatta o come donna dalla testa di gatta. Hathor Dea celeste della musica, dell'amore e della danza, nutrice del sovrano, associata a Iside come madre di Horus. Uno dei suoi templi più grandi si trovava a Dendara, ma aveva anche una cappella nel tempio di Hatshepsut a Deir el-Bahri. Fuori dell'Egitto era venerata a Biblo, a Punt e presso comunità dei minatori del Sinai. Personificazione della volta celeste, venne rappresentata come giovenca. Poteva anche assumere forma di donna con testa bovina o umana, ma sempre con corna e orecchie bovine tra le quali era il disco solare affiancato da due alte penne di struzzo. Vestita con una lunga tunica a bretelle e collare, talvolta era rappresentata con parrucca tripartita, sulla quale spiccava l'ideogramma del suo nome. Come divinità funeraria accoglieva i defunti nell'aldilà, dispensando loro cibi e bevande. Horus Una delle maggiori e più antiche divinità egizie. Adorato in tutto il paese ma soprattutto a Ieraconpoli, si presenta come un falco con disco solare e aureo sul capo e ali distese, oppure con la doppia corona, o ancora come uomo con testa di falco. Figura del mito di Osiride, in quanto considerato figlio postumo di questi e di Iside, è rappresentato come un fanciullo con l'indice tra le labbra (Arpocrate). Presiedeva all'osservanza di riti e leggi e il faraone ne rappresentava l'incarnazione terrena. Iside Una delle maggiori divinità egizie. Protettrice del benessere, delle nascite, dei naviganti e dello stato. Ebbe un ruolo fondamentale nel mito di Osiride. Compare talvolta come sparviero o in forme femminili, con il disco solare tra due corna bovine (in quanto assimilata a Hator), o con il suo geroglifico (un seggio) sulla testa e il nodo isiaco sull’abito. Come moglie di Osiride, Iside divenne simbolo della compagna e della madre ideale. Sebbene fino all’arrivo dei romani Iside non avesse propri riti, né propri templi, il culto continuò e si diffuse fuori dell’Egitto dopo il declino della civiltà egizia. Khensu "Il Vagabondo", dio del tempo e della luna. Componente della triade tebana con i genitori Amon e Mut. Rappresentato con la testa di falco con mezzaluna o luna piena. Khensu bambino ha la treccia laterale ed è avvolto in fasce. I greci lo identificarono con Eracle. Khepri Lo scarabeo stercorario e, come Ra, sole del mattino. Fu introdotto dagli hyksos. Khnum Antico dio creatore che modellò il primo uomo sulla ruota del vasaio. È protettore della cateratta di Syene, e fa parte della triade di Assuan. Identificato più tardi come Osiride e Amon, era rappresentato come montone o uomo a testa di montone dalle corna attorcigliate. Maat Figlia di Ra, dea della verità, dell’ordine e della giustizia. È rappresentata con piume di struzzo sulla testa. Il cuore del defunto veniva pesato sulla bilancia e paragonato alla sua piuma. Min Divinità di Coptos, dio protettore della fertilità, dei raccolti, dei viaggiatori del deserto. Nero, itifallico, mummiforme con due penne in testa, tiene il flagello nel pugno sollevato. I greci lo videro come Pan. Montu Dio dell'antica città di Hermonthis, collegato in origine al culto del sole e divinità guerriera. Raffigurato con testa di falco e disco solare con due piume sulla testa. Mut Dea di Tebe in forma di avvoltoio o in sembianze di donna con copricapo a forma di avvoltoio o corona bianca o doppia, anche con la testa di leonessa. Venne considerata sposa di Amon. Nefti Sorella di Iside, Osiride e Seth. Era raffigurata talvolta come donna con un diadema di geroglifici del suo nome in capo. Protettrice dei morti. Neith Dea di Sais, madre del sole e di tutta la vita; fu più tardi associata con Osiride e Sobek. Porta la corona rossa del Basso Egitto, oppure due frecce incrociate sulla testa, mentre regge un arco. I greci la identificarono con Atena. Nekhbit Dea di Nekheb, protettrice dell’Alto Egitto. Ha forma di avvoltoio. Nilo Il fiume dell'Egitto che, rendendo fertile la terra grazie alle sue periodiche inondazioni, fu oggetto di culto in epoca tarda. La sua iconografia lo presenta come figura androgina, con gli elementi caratteristici della prosperità: adiposità, acconciatura vegetale, vassoi con offerte alimentari. Nel mondo romano venne raffigurato come un vecchio sdraiato, circondato dagli attributi dell'abbondanza, quali la cornucopia, il grano e sedici putti, allegoria dei cubiti di crescita dell'acqua nelle inondazioni. Nofertum "Colui che è perfettamente bello". Il figli di Ptah e di Seakhmet, membro della triade menfita, dispensatore di unguenti. Ha il copricapo a fior di loto o due piume. Osiride Una delle grandi divinità egizie, era adorato come dio della vegetazione e dell’agricoltura. Il suo centro di culto più importante era Abido. Rappresentato in forme umane, con il volto dipinto di verde, colore della rigenerazione, lo stretto mantello che ne fascia il corpo e gli dà l’aspetto di una mummia. Lo accompagnano i tipici attributi regali: scettro, flagello, pastorale e corona bianca dell'Alto Egitto affiancata da piume. Si credeva che in origine fosse stato un re umano, colui che aveva portato la civiltà in Egitto. Protagonista insieme alla moglie Iside di un famoso mito, divenne re dei morti e giudice degli inferi. Il faraone defunto fu con lui identificato. Il mito è raccontato nelle opere di Plutarco. Il culto di Osiride dava alla gente la speranza di continuare la vita dopo la morte. Ptah Divinità egizia della città di Menfi, dove era considerato creatore del cosmo, oltre che patrono degli artisti e dio dinastico. Avvolto in vesti aderenti, tali da dargli aspetto crisaliforme, spesso con carni di colore verde, impugna nelle mani giunte sul petto lo scettro sul quale sono sovrapposti una "croce ankh" e un pilastro ged; la testa è rasa o coperta dalla calotta e ha la barba posticcia. Generalmente in piedi, ma anche seduto, spesso è raffigurato all'interno di un naos che presenta una finestra dalla quale si scorge il suo busto. Ptah, che fu il marito di Sekhmet e il padre di Nefertum. Venne successivamente associato a Osiride. Ra Divinità egizia del sole che a Eliopoli ebbe il suo maggiore centro di culto. Fu ritenuto dio creatore dell’universo, dio dello stato e della giustizia; si riteneva che percorresse il cielo sulla "barca dei milioni di anni" durante il giorno. Veniva raffigurato come uomo con testa di falco e disco solare con ureo sulla testa, in seguito ai processi di assimilazione all’altra divinità solare Horus. Satet Dea della triade di Amon; ha un copricapo a tiara affiancato da due lunghe corna di gazzella. Sekhmet Membro della triade menfita col nome di Bastet. Dea della guerra e della collera di Ra. Testa di leone. Seth Fratello di Osiride, fu considerato come la personificazione del male nell’antico Egitto e fu rappresentato come un animale non identificato simile al cinghiale, oppure come uomo con testa di animale. Rappresentava le terre di confine, il deserto e gli stranieri. Seth fu venerato soprattutto quando gli hyksos conquistarono l’Egitto. Nella mitologia è sconfitto da Horus, il quale vendica così la morte di suo padre Osiride. Shu Dio dello spazio tra terra e cielo e quindi dei venti, in forma di leone o di uomo diademato del disco solare. Sobek Venerato particolarmente a Crocodilopoli, nel Faiyum, e a Kom Ombo. Dio dell'acqua associato alla fertilità, ebbe molta importanza durante la XII dinastia. Era rappresentato come coccodrillo o come uomo con testa di coccodrillo. Sokaris Dio dei morti di Menfi, guardiano delle porte degli inferi, con testa di falco. Thot Dio egizio di carattere lunare, era ritenuto a Hermopolis la divinità suprema; aveva corpo umano e testa di ibis, talvolta di scimmia, e luna falcata sul capo. Venerato come dio della parola creatrice, della scrittura e del calcolo e considerato scriba degli dei e misuratore del tempo, era come tale patrono degli scribi, e inoltre nell'aldilà era addetto alla psicostasia. Svolgeva un ruolo importante come impiegato della corte alla cerimonia del peso del cuore nel giorno del giudizio. Attraverso la conoscenza dei geroglifici, aveva anche il controllo della magia e dei maghi. Uto Dea del Basso Egitto, dalla testa di leone con corona rosa; ha come attributi il papiro e il cobra.